Il viaggiatore, in procinto di partire, prese con sé una corona di rami di salice come ultimo ricordo.
Con questa avrebbe ricordato la sua amata, svanita come un dente di leone travolto dalla brezza.
Il viaggiatore era il lirista vagabondo, e quella fanciulla nel paese del vino era una prigioniera della nobiltà.
Per motivi che non conosceva nemmeno lui, la sua canzone accompagnata dalla lira svelò il suo vero cuore.
"Cosa mi commuoverebbe, vuoi sapere? Beh... il tuo sorriso."
"Non ti ho mai vista sorridere, dopotutto. Nemmeno una volta."
"Spezzerò le catene che ti vincolano."
"Quando giungerà il momento, mi lascerai ammirare il tuo sorriso?"
"Sì, e grazie. Sarebbe davvero stupendo se ci riuscissi."
Belle parole, ma chi si sarebbe potuto fidare delle parole di un cantante?